Ad esempio adesso ho voglia di un hamburger. Poi tra qualche ora, quando avrò di nuovo fame, potrei mangiare dei cereali. Però adesso ho voglia di un hamburger.
Riesco anche a immaginarmi il momento in cui lo assaporo, con le gambe sotto al tavolo e con i piedi incastrati internamente alla sedia.
Primo piano. Occhi socchiusi in fase di venerazione. Bocca aperta e salivazione avida.
Primo piano. Mia Wallace sta girando la cannuccia del suo milkshake. Bella, seducente, pronta a ottenere ciò che vuole. La camera si sposta e lei balla un twist con Vincent Vega. La camera si sposta, mi alzo e faccio due telefonate. Colonna sonora di Ennio Morricone. Poi, ci aggiungo la soave Elisa e Django che conquista la sua piccola.
Primo piano. Quel negro è appeso per le palle. Trunk shot. Beatrix Kiddo ha sete di katana. Trunk shot.
Carico la borsa nel bagagliaio e vado a girare. Girare un’ora, due, tre, cento o mille. Girare è come vivere.
Ho voglia di vivere una giornata totalmente? Allora giro totalmente.
Non c’è limite alla ripresa. I miei film hanno voglia di vivere e curano ogni dettaglio.
Non direi di essere un tipo logorroico, ma insaziabile fino al brivido.
Non conosco l’ansia della conclusione e ne vado fiero.
Lo spettatore ora si aspetta una scena, quella con i piedi di Uma. I bellissimi piedi di Uma. Anche i miei non sono male.
Ora si gira, per quanto si vive.
Quentin Jerome Tarantino (Knoxville, 27 marzo 1963) è un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense. Gli piace vivere la regia, comparire nei suoi film e poi farsi ammazzare. Ama le scene cruente e i colpi di pistola. Ama stupire lo spettatore e mangiare hamburger, anche a colazione. È stato definito un regista dj per la sua capacità di riuscire a combinare stili diversi fondendoli insieme in una nuova opera.